Branchini: "CR7-Juve non prevedibile. Giusta intuizione"
Giovanni Branchini, noto agente, a RMC Sport Live Show: “Ancelotti aveva il desiderio di tornare in Italia e il Napoli è uno stimolo eccezionale. Ad uno come De Laurentiis non mancano gli argomenti per convincer e un allenatore. Le parti sono soddisfatte. Il periodo di Sarri era giunto all’epilogo ed era giusto voltare pagina. Ancelotti farà bene come ha sempre fatto”.
Cristiano Ronaldo alla Juventus è l’operazione principe in Europa?
“Non era prevedibile un’operazione del genere ed è stata un’intuizione coraggiosa da parte della dirigenza della Juve. E’ stato un insieme di sforzi congiunti e così ciò che sembrava impossibile è diventato, anche in modo facile, possibile”.
Paratici sta crescendo molto come ds?
“Vedo con grande piacere il ritorno alla ribalta dei grandi direttori sportivi perché sono una componente indispensabile. Paratici ha fatto bene ed è stato un grande gesto da parte di Agnelli e Marotta riconoscergli la passerella nel giorno della presentazione di CR7. E’ stata una riconoscenza importante, i grandi club lavorano così. Giuntoli, Ausilio ma anche lo stesso Mirabelli hanno fatto bene. Io spero nel ritorno dei grandi direttori sportivi perché sono una componente molto rilevante”.
Vidal-Inter, come mai alla fine è andato al Barcellona?
“Il nostro mondo ha bisogno di equilibrio e non di eccessi. Sapevo che Vidal non era la prima scelta dell’Inter che aveva il sogno Modric in sospeso. Non si potevano muovere per chiudere Vidal e non potevano dire al giocatore che era la seconda opzione. In questa fase di attesa è comparso il Barcellona e a loro non si dice mai no”.
Modric poi non era neanche tanto un sogno…
“Devo dire che Ausilio in privato mi ha sempre detto che sarebbe stato impossibile perché c’era il precedente di Cristiano Ronaldo. Se lui non avesse lasciato Madrid sarebbe potuta andare diversamente. L’Inter ci ha provato perché aveva la totale disponibilità del giocatore a trasferirsi a Milano. A volte ci si devono prendere dei rischi”.
Bonucci alla Juventus, chi ci ha guadagnato nello scambio con il Milan?
“E’ un’operazione che ha una genesi diversa da quella che si possa pensare. Alla fine sono tutti contenti, e mi limito a dire questo. Sono contento per Caldara che si era trovato un po’ schiacciato. In rossonero si può affermare. E’ stata un’operazione positiva per tutti”.
In questo mercato ci sono stati grandi ritorni anche a livello dirigenziale come Leonardo al Milan, con Maldini?
“Credo non ci sia nulla che possa essere giudicato positivo o negativo a prescindere ma certi personaggi, di quella caratura, devono avere la possibilità di misurarsi in queste realtà, poi ci sarà il riscontro del campo. E’ una bella cosa rivederli in ruoli importanti e operativi. Io spero che queste persone possano lavorare in serenità potendo esprimere tutte le loro capacità. Non basta essere una bandiera per diventare bravi dirigenti”.
Sono cambiate le regole del calciomercato. Lei cosa pensa della chiusura anticipata?
“Personalmente penso che sia giusto e da tempo era auspicabile una riduzione del mercato. E’ normale che ci possa esser stato qualche disagio perché era la prima volta di questo nuovo format, ma nessuno mi può convincere che servano tre mesi per fare un buon mercato. Questo è il futuro e anche gli altri paesi si uniformeranno a quanto fatto in Italia e Inghilterra”.
Florentino Perez esce sconfitta da questa estate di mercato?
“Come può essere sconfitto un presidente che ha vinto tre Champions League di fila? C’è un momento in cui si deve voltare pagina per ripartire e credo che dopo tre vittorie così si possa pensare di cambiare qualcosa e ripartire. Anche questi grandi campioni dopo tante vittorie potrebbero non avere più gli stessi stimoli di prima. Credo che il Real Madrid proverà fino alla fine a prendere Hazard anche se dubito ci possa riuscire. Sarri potrebbe anche farne a meno perché è un tecnico che punta tutto sul gruppo”.
Modric-Inter si può riaprire a gennaio?
“Non credo. Mi sembrerebbe strano. E’ giusto sostenere il movimento italiano ma non dobbiamo neanche raccontare troppe storie. Pastore è un ragazzo fantastico ma non è un grande acquisto perché da anni è un giocatore di secondo piano. Dobbiamo raccontare la verità fino in fondo. Spero che questo rilancio del calcio italiano non faccia dimenticare il lavoro di cui c'è bisogno nel nostro movimento. Da anni non vediamo un campione con la C maiuscola italiano”.