Cagliari, Rafael: "Mi sento parte del progetto. L'età non conta"
Quarta stagione in rossoblù per Rafael. A 36 anni il portiere brasiliano conserva tutte le sue motivazioni e la voglia di fare bene, per sé stesso e per la squadra. "Mi sento parte del progetto e lo sono da quando mi chiamò il Presidente nel 2016. Siamo in ritiro da dieci giorni e ho percepito che i ragazzi hanno la mentalità giusta, come deve essere sempre. Sarà un anno difficile, la Serie A è un campionato tosto: si può vincere ma anche perdere contro tutti. Bisogna impegnarsi tanto ogni giorno e farsi trovare pronti".
Sul ruolo di chioccia per i più giovani: "Mi sento utile, alla fine quello che conta è creare un bel gruppo. L’età non importa. Mi piace dare il mio contributo per cercare di coinvolgere tutti verso un obiettivo comune. Sono il più anziano della squadra, devo dimostrare qualcosa: lavorare duramente, arrivare prima degli altri al campo, non prendere tutto per scontato. Soprattutto non sentirsi arrivati, cercare di migliorare. Filmiamo gli allenamenti e ci rivediamo in serata per correggere eventuali errori: stiamo lavorando in questo modo con lo staff del mister Maran, sfruttando i benefici della tecnologia. Un consiglio per i giovani? Impegnarsi al massimo, la Serie A è un treno che non passa tutti i giorni, bisogna salirci al momento giusto".
Sull'importanza del gruppo: "Anche quest’anno non mancheranno i momenti difficili. Se il gruppo rimarrà unito e compatto però riusciremo a superarli più facilmente. L’anno scorso, in certe occasioni, sarebbe bastato un poco più di attenzione per portare a casa almeno un punto".
Sul gruppo dei portieri: "Ciascuno di noi in allenamento dà il massimo, poi l’allenatore fa le sue scelte. Sicuramente chi non giocherà darà il cento per cento di sostegno a chi andrà in campo. Cerchiamo di aiutarci tutti. Stiamo lavorando su diversi aspetti, anche sulla gestione della palla, un dettaglio che per un portiere sta assumendo sempre maggiore importanza ed è fondamentale curare al meglio".