Claudio Nassi: ci penserá ancora lo Spirito Santo
Oggi, in Via Allegri, si incontreranno gli stati generali del calcio, meno Serie A e B: AIC, Lega Dilettanti, Lega Pro e AIA, ovvero quel 73% che vuole Abete Presidente della FIGC, si troveranno con il Commissario Fabbricini per sapere quando si arriverà all'assemblea elettiva. Mercoledì è stato depositato al Collegio di Garanzia del CONI il ricorso contro la proroga al 10 dicembre del commissariamento e, se non avesse seguito, si ricorrerà al TAR. Se il TAR desse ragione a chi non vuole tornare al voto con nuove regole, sarebbe un colpo mortale per il Presidente Malagò. L'intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, ha tagliato la testa al toro: "Se il 73% degli associati chiede di fare un'assemblea, credo non si possa dire di no. C'è alla base di questa situazione una suddivisione di pesi di chi vota che è scritta in una legge e una legge può essere cambiata solo dal Parlamento, non certamente dai principi informatori". Un messaggio terribile. I pesi politici non li può cambiare il CONI. Non può levare il 2% ai Dilettanti con le "quote rosa" o il 2% agli arbitri. Giorgetti spiega ancora di non avercela col CONI, ma che non sarebbe male se fosse meno romanocentrico. Ha saputo certamente che nella città eterna, come al solito, si briga perché Fabbricini diventi Presidente Federale. Perdere il potere è cosa drammatica!
Purtroppo il calcio vive una delle ore più difficili e non si può permettere guerre interne dopo l'esclusione dal Mondiale. Pensate al Chievo, ritenuto fino a ieri un fiore all'occhiello, che si vede penalizzato di 15 punti per plusvalenze fittizie col Cesena negli anni 2015/2017 e con il Presidente Campedelli inibito per 3 anni. O al Parma, che trema per le telefonate di Calaiò e può retrocedere in B o partire con -6 in A. Pensate al Bari e al Cesena, cancellati dal calcio che conta, e all'Avellino. In Lega Pro Reggiana, Mestre e Fidelis Andria non si sono iscritte e Lucchese, Cuneo e Matera tremano. E questo dopo il fallimento del Modena e il salvataggio del Vicenza grazie a Renzo Rosso. D'accordo, il calcio sopravviverà anche all'ennesima vergogna. Si farà festa a Palermo e Crotone se Chievo e Parma pagheranno. Così a Chiavari, Siena, Vercelli e Terni si spererà nella B. Idem a Prato, Cava dei Tirreni e Como, dove si sognerà di rimanere in Lega Pro. Ma sono ferite che lasciano il segno e dimostrano che non si è imparato niente dal passato. Come sempre viviamo alla giornata, eppoi abbiamo il solleone e quando stiamo per affogare troviamo un salvagente. Infine, come dice un alto prelato, ci penserà lo Spirito Santo.