Fuga da Rijeka, l'esodo post-Volpi visto dagli addetti ai lavori
21 maggio 2017. Il Rijeka stende 4-0 il Cibalia e conquista il primo titolo della sua storia, rendendo così inutile l'ultima giornata di campionato contro la Dinamo. Interrotti ben undici anni consecutivi di successi della squadra di Zagabria, sconfitta pure dieci giorni dopo nella finale di coppa: una rivoluzione. E c'è un italiano al timone: quel Gabriele Volpi già proprietario di Spezia e Pro Recco – di pallanuoto – che nel 2012 ha acquisito la società di Fiume tramite la sua fondazione Social Sport.
Oggi però lo scenario è diverso. Sono passati quasi otto mesi, e la squadra che si è aggiudicata lo scorso campionato è in disfacimento. Il termine utilizzato probabilmente è un po' forte, ma procediamo con ordine. In estate la società fiumana ha tenuto duro sul mercato, vedendosi privata solo di due elementi cardine: salutano il trequartista Andrijasevic, forse il migliore della stagione prima, e il terzino Ristovski, destinati a Gent e Sporting. Il Rijeka fallisce l'accesso alla Champions ma si consola con l'Europa League e una vittoria mica da poco contro il Milan. In campionato però si palesa subito un pesante deficit nei confronti della Dinamo e la squadra non tiene il passo, ritrovandosi quarta alla fine del 2017.
A metà dicembre si diffonde la notizia: il Rijeka ha un forte passivo di bilancio da risanare. Intanto da parte della proprietà si sono cominciati ad avvertire scricchiolii. Divenuti reali e tangibili in data 29 dicembre, quando un comunicato annuncia il cambio di proprietà. Social Sport cede a Teanna Limited. Di fatto Damir Miskovic la rileva, e ne rimane presidente. Lo era anche sotto Volpi, del quale è storico collaboratore. “Da quello che so erano già diversi mesi che Volpi stava tirando la corda, minacciando di lasciare la squadra se determinate condizioni fossero venute meno”, dichiara a Tuttomercatoweb Salvatore Cingari, operatore di mercato attivo in territorio croato. Il quale però rassicura che “in Croazia le prime tre-quattro giocano un campionato a parte e il progetto tecnico non è in dismissione", per poi concludere: “A Rijeka si sono ottenuti risultati straordinari”.
Vero: interrompere un'egemonia come quella della Dinamo non è cosa da tutti. L'Hajduk, per dire, ha fallito ripetutamente. Ma non si può ignorare il peso delle uscite già registrate a gennaio: hanno salutato nell'ordine Gavranovic (alla Dinamo...), Vesovic, Elez e Misic. Quest'ultimo oggetto dell'attenzione di Paolo Greatti, osservatore specializzato nell'area che a Tuttomercatoweb dichiara: “L'acquisto di Misic dello Sporting faccia riflettere quegli operatori italiani che non lo ritenevano adatto neanche per la B”. Ma, tornando al centro del discorso, sono stati ceduti così altri quattro undicesimi di quella squadra, ed anche il capitano Males è dato in partenza. “Peccato, stavano creando un bel movimento calcistico, anche a livello giovanile. Dopo la grande crescita degli ultimi quattro-cinque anni la situazione attuale è piuttosto difficile da capire”, conclude Greatti. Come dargli torto? Ma proprio per questa necessità di chiarimenti sarà inevitabile tornare presto sull'argomento, in attesa di ulteriori sviluppi.