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Lorenzo: "Da cameriere a pro del Leicester: grazie Vichai!"

ESCLUSIVA TMW - Lorenzo: "Da cameriere a pro del Leicester: grazie Vichai!"TUTTO mercato WEB
martedì 18 dicembre 2018, 10:152018
di Giacomo Iacobellis

Davide Lorenzo ce l'ha fatta. L'attaccante italiano, dopo tante porte sbattute e tentativi andati a vuoto, ha firmato un contratto professionistico col Leicester. Stimmate del campioncino, prima nelle giovanili del Torino e poi della Juve, senza mai riuscire però a compiere il grande salto. Tante esperienze all'estero (Norvegia, Malta, Belgio e Svizzera) e, infine, proprio quando il sogno sembrava sul punto di infrangersi, l'incontro che gli ha cambiato la vita. Un faccia a faccia, nell'ottobre 2018 a Nizza, col patron delle Foxes Vichai Srivaddhanaprabha, conosciuto casualmente nel ristorante in cui Lorenzo aveva appena iniziato a lavorare come cameriere. Riuscendo a strappargli una promessa: "Avrai una chance nel mio Leicester". Così, dopo due mesi di prova con la squadra riserve, oggi il classe '94 è riuscito finalmente a realizzare un vero e proprio miracolo sportivo. TuttoMercatoWeb.com lo ha intervistato in esclusiva pochi giorni dopo la firma per raccontare una storia che va oltre il mondo del calcio e ricordare, ovviamente, anche il magnate thailandese venuto a mancare nel tragico incidente dello scorso 27 ottobre.

Lorenzo, il tanto atteso momento è arrivato: che sensazioni ha?
"Sono felice di aver raggiunto questo traguardo, l'ho inseguito così a lungo... So che il contratto è stato una conseguenza delle azioni che ho fatto dentro e, soprattutto, fuori dal campo. Mi riferisco a tutte le esperienze che ho vissuto negli ultimi anni, durante le quali ho imparato tantissimo proprio dai miei errori. Ora devo solo continuare così, allenandomi duramente ogni giorno per ottenere altre emozioni del genere".

Com'è stato l'approccio coi nuovi compagni?
"Sono stato subito accolto bene da tutti qui al Leicester. Ovviamente ci sono persone con cui leghi di più e altre di meno, mi hanno aiutato molto all’inizio Benalouane, Silva, Mendy e Pereira, che mi hanno addirittura invitato a cena con loro. Per quel che riguarda il campo è stata dura riprendere il ritmo di gioco, ma giorno dopo giorno sono migliorato e ora vedo i progressi sul campo".

C'è già chi la definisce il "Vardy italiano".
"No, non sono d'accordo. Lui alla mia età era già un professionista in leghe minori e aveva già vinto vari titoli di capocannoniere in Inghilterra! La mia storia è analoga alla sua, è vero, ma anche profondamente diversa. Mi auguro comunque di raggiungere i suoi stessi traguardi".

Qual è il suo obiettivo ora?
"Per adesso penso a migliorare sempre più la mia forma fisica e le mie prestazioni. La mia priorità è giocare e accumulare più minuti possibile da qui a fine stagione. Intanto, ho scelto il numero di maglia: il 94, proprio come il mio anno di nascita".

Chiosa, inevitabile, sul patron Srivaddhanaprabha. Che ricordo le ha lasciato? Si dice che lei sia stato uno fra gli ultimi a vederlo prima della tragedia.
"Su Vichai ci terrei solo a dire che ha dato un'opportunità enorme a me, così come a tante altre persone. Questo lo ha sicuramente reso un uomo speciale, era uno che sapeva ascoltare e sono davvero onorato che abbia deciso di darmi una chance. La sua scomparsa è stata davvero dura per tutti coloro che hanno conosciuto la sua bontà d'animo. Il Leicester proverà sempre a onorarlo sul campo e io, personalmente, non smetterò mai di ringraziarlo".

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