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Ghisoni: "Barella giovane-vecchio. No ad Allan in azzurro"

Ghisoni: "Barella giovane-vecchio. No ad Allan in azzurro"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 13 ottobre 2018, 14:042018
di La Giovane Italia
La Giovane Italia in onda su RMC Sport ogni sabato alle 11:30

Paolo Ghisoni, giornalista di Sky e conduttore de "La Giovane Italia" insieme a Niccolò Ceccarini, dai microfoni di RMC Sport ha commentato l'esordio in Nazionale di Nicolò Barella: "Non è una sorpresa per chi lo segue da anni con la maglia del Cagliari. Parliamo di un giocatore che ha avuto e avrà un certo mercato. Ha voglia di spaccare il mondo, senso della responsabilità, è un giovane-vecchio, e non a caso è già papà, ma deve migliorare nella gestione dei cartellini. Cosa che acquisisci con l'esperienza. Penso a De Rossi che ha imparato con gli anni, anche prendendo dei rossi evitabili, a sapersi gestire quando magari ti mancano le forze o sei poco lucido. Credo che nella crescita di Barella inciderà di più il lavoro che sta facendo con Maran nel club sardo rispetto a una convocazione una tantum in Nazionale. Non a caso in rossoblù è intoccabile e viene alternato nei vari ruoli del centrocampo. Pirlo, non l'ultimo arrivato, ha detto che lo farebbe giocare sempre perché è un giocatore che può solo migliorare".

Nel centrocampo azzurro potrebbe trovar spazio anche Allan, dopo la naturalizzazione: "Parliamo di un grandissimo calciatore ma in questo momento storico dobbiamo dare fiducia ai nostri ragazzi, non possiamo permetterci il lusso di pescare giocatori del genere. E' vero che l'Italia avrebbe bisogno di Allan ma è anche vero che Allan ha bisogno dell'Italia perché non sembra uno dei papabili convocati del Brasile. Inoltre, al di là della naturalizzazione di Jorginho, più profonda perché nata dopo un percorso di un certo tipo con tanta gavetta anche nelle serie minori italiane, in precedenza con Paletta e Romulo sono state vergate pagine non indimenticabili su questo argomento".

E' Roberto Mancini, CT della Nazionale, l'uomo giusto per rinnovare il team azzurro? Per Ghisoni: "Ha una grandissima fama e un invidiabile curriculum estero ma è stato lontano per tanti anni dal calcio italiano. Per questo non ero d'accordo con la sua nomina. Inoltre è passato da salvatore della patria a bollito nel giro di poche settimane: Mancini non è adatto a ottenere risultati immediati perché, al momento, nessuno è in grado di garantire risultati immediati con questa Nazionale. Il nome di Mancini è stato speso in un momento di grandissima emergenza per calmare gli animi ma siam già passati dall'avere l'uomo per la ricostruzione all'uomo solo al comando e già si parla di una possibile clausola rescissoria in caso di sconfitta con la Polonia. In Germania, invece, dopo il Mondiale fallimentare hanno riconfermato Low perché c'è un progetto alla base. A proposito di progetto, penso a Di Biagio, uno che arriva da 11 anni vissuti da allenatore delle nostre giovanili, con l'Under 21: non ha vinto nulla ma ha dato minutaggio e continuità ai suoi ragazzi. Cosa che dovrebbe fare anche la Nazionale maggiore. La condotta altalenante dei giovani nei club è fisiologica perché sono in crescita: servirebbe per tutti una pillola per la pazienza".

Chiusura sulla possibile composizione della Nazionale del futuro: "Intanto non vorrei più vedere il cambio Barella-Pellegrini ma vederli contemporaneamente insieme. Tra i giovani c'è Cutrone che ha già dimostrato tanto ma al momento è chiuso nel Milan da uno come Higuain. In porta Meret e Audero stanno completando un percorso di crescita un po' più completo rispetto a Donnarumma che, comunque, resta sempre davanti. A livello di difensori la vedo grigia: non ci sono ricambi trainanti, abbiam provato ad adattare un centrocampista come Mandragora in Under 21. Non c'è quel giocatore che può sostituire Chiellini, il marcatore al centro della retroguardia, per intenderci. Ci sono tanti bravi ragazzi ma, in prospettiva, nessuna certezza. Eravamo quelli che non prendevano mai gol: adesso bisognerà vedere chi mettere al posto di Bonucci e Chiellini quando smetteranno con la Nazionale. Ci sono Romagnoli, Caldara e Rugani, tutti ottimi prospetti, come si è visto anche nelle trattative di mercato che li hanno portati nei rispettivi club, ma non tutti giocano con continuità".