Il boicottaggio

Vedere la gara di ieri e ritrovarsi davanti agli occhi la sfida di Rotterdam contro il Feyenoord di metà dicembre. Confrontare la partita col Lipsia e quella con la Lazio, di cinque giorni prima, e non trovarci alcun punto in comune. E non solo perché alcuni interpreti erano cambiati.
Il Napoli, soprattutto nella testa dei suoi giocatori, ha confermato ieri di aver fatto una scelta ben precisa, pari a quella dei suoi tifosi che hanno disertato il San Paolo. Non c'è alcuna voglia di andare avanti in Europa League, in una competizione che 'rischia' solo di far perdere punti in campionato e di complicare ulteriormente una corsa Scudetto che di per sé è già complicatissima.
"Non possiamo permetterci queste figure in Europa", ha detto ieri il capitano Marek Hamsik dopo dopo il 3-1 incassato. Parole giuste, ma che non collimano con i fatti. Perché, nei fatti, il Napoli quest'anno ha deciso di boicottare la seconda competizione continentale dopo essersi trovato fuori dalla Champions a causa del nefasto esordio con lo Shakhtar.

Provocatoriamente, ma nemmeno troppo, la Gazzetta dello Sport oggi in edicola apre le pagine dedicate ai partenopei col titolo: "Missione compiuta". Una sintesi che rende bene il pensiero degli azzurri, al di là delle dichiarazioni ufficiali. Non c'è la rosa per pensare di poter gareggiare su più fronti e non ci sono margini per rallentare in campionato perché in 24 giornate gli azzurri hanno lasciato per strada solo nove punti, ma la Juventus è sempre lì. A una lunghezza.
E allora inutile affannarsi troppo: meglio alzare fin da subito bandiera bianca. Una scelta comprensibile, come dichiarato ieri in conferenza stampa dall'allenatore dello stesso Lipsia Ralph Hasenhüttl: "Napoli distratto dalla volata Scudetto? Se ci fossimo trovati nella stessa situazione, avremmo fatto lo stesso. Per il Napoli era comprensibile".