Non poteva finire diversamente
Nessun attacco alla società né a De Laurentiis, pur consapevole che l'epilogo poteva essere diverso. Nella sua prima conferenza stampa da manager del Chelsea, Maurizio Sarri ha risposto alla domanda sullo strappo con Aurelio De Laurentiis in modo garbato ma senza negare la rottura: "Se ci siamo lasciati male con la società, vorrà dire che ci sono stati degli errori da entrambe le parti. De Laurentiis avrà interpretato male i miei silenzi che erano frutto di incertezza di chi aveva il cuore straziato al fatto di pensare di lasciare. Nei prossimi anni credo che anche questo sarà superato".
Errori da ambo le parti, o forse una rottura che non poteva in alcun modo essere evitata. Sarri nell'ultima stagione non pensa di aver fatto tutto. Di più, pensa di aver fatto proprio un miracolo per tenere testa alla Juventus quasi fino alla fine, fino alla sciagurata trasferta di Firenze. E, complice un gioco divertente e spettacolare, di poter ambire a qualcosa di più. Molto di più, a livello economico e non solo.
E De Laurentiis in tutto questo? S'è sentito ingannato, preso in giro da silenzi che si sono protratti troppo a lungo. Sarri aveva già deciso da tempo di dire addio e a nulla è bastata la visita del 10 gennaio in Toscana del numero uno del club azzurro. O i suoi continui appelli a restare: Sarri aveva già deciso, ma non poteva dirlo. E quindi s'è arrivati a fine stagione, quando a campionato chiuso a favore della Juventus De Laurentiis ha capito che nella testa del tecnico campano c'era altro. Ed è andato oltre ingaggiando Carlo Ancelotti.
Il resto è storia nota, col tira e molla della clausola e il prezzo del cartellino di Jorginho maggiorato per trovare una sintesi definitiva. Adesso ognuno per la sua strada, poi in futuro - con animi più sereni - magari arriveranno anche i chiarimenti.