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Triennio Sarri - Scetticismo iniziale e la presa di Torino. E il record di punti

Triennio Sarri - Scetticismo iniziale e la presa di Torino. E il record di puntiTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 16 maggio 2018, 11:152018
di Marco Frattino

Il punto più alto della storia del Napoli di Aurelio De Laurentiis, con 88 punti conquistati a una gara dalla fine del campionato. Non può che esserci amarezza e soddisfazione allo stesso tempo, in casa azzurra, per la stagione che sta per essere consegnata agli archivi. Maurizio Sarri è stato il condottiero di una squadra - rosa alla mano - inferiore alla Juventus campione d'Italia per la settima volta di fila, ma in grado di far tremare il potere bianconero come nessuno mai era riuscito a fare dal 2012 a oggi. La vittoria a Torino, arrivata lo scorso 22 aprile con la zuccata vincente di Kalidou Koulibaly, sembrava aver tracciato la strada ai partenopei verso il tricolore che manca all'ombra del Vesuvio dal 1990. “Abbiamo un sogno nel cuore”, hanno cantato tutto l'anno i tifosi partenopei. Un sogno condiviso con tutti gli elementi della squadra e con Sarri, nato a pochi chilometri dallo stadio ma cresciuto in Toscana.

La scelta del patron tra lo scetticismo generale. Tornato a 'casa' grazie alla felice intuizione del patron partenopeo e adesso osannato a Napoli come un profeta. Quello del bel gioco, dello spettacolo che in tre anni ha portato la Società azzurra a toccare vette inesplorate finora. Nonostante la scarsa fiducia iniziale, da luglio a settembre 2015, quando il pubblico azzurro aveva storto il naso per aver puntato sul tecnico ex Empoli - con sei punti conquistati in cinque gare di Serie A - ma tornato sui propri passi dopo il 2-1 rifilato alla Juventus il 26 settembre dello stesso anno.

I risultati e i record di punti. 82 punti nella prima stagione, con Gonzalo Higuain capace di segnare ben 36 reti e di stabilire il record in Serie A, 86 nella seconda annata (quella del terzo posto alle spalle di Juve e Roma, con Dries Mertens trasformato da 'falso nueve' a vero bomber con 28 gol) e potenzialmente 91 - in attesa della gara contro il Crotone - nel torneo 2017-18. Quello che rischia di essere l'ultimo sulla panchina partenopea, in attesa del confronto col presidente per chiarire cosa sarà del futuro: addio o rilancio, per programmare eventualmente il “colpo di Stato”. Questione di ore, poi tutto sarà più chiaro.