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La Juve 2010 messa peggio dell'Inter di oggi? Sì, ma non c'era una Juve

La Juve 2010 messa peggio dell'Inter di oggi? Sì, ma non c'era una  JuveTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 15 dicembre 2018, 20:362018
di Ivan Cardia

"Partiamo da una situazione diversa rispetto a quando arrivai alla Juventus nel 2010, siamo più avanti". Parola di Beppe Marotta, ormai amministratore delegato dell'Inter, prima della vittoria sull'Udinese. Buona la prima, peraltro, per il dirigente varesotto, che bagna l'esordio nerazzurro con i tre punti conquistati a scapito dei friulani, e anche dei fischi di San Siro, ancora scosso dalla sorprendente esclusione dalla Champions League. L'Inter del 2018 è ben diversa dalla Juve del 2010, quella che poi ha vinto sette scudetti su sette. Se lo dice chi quella Juve l'ha costruita, c'è da fidarsi.

Però c'è anche una grossa differenza: la Juventus. Quella di oggi, non del 2010. All'arrivo di Marotta, i bianconeri venivano dal settimo posto, dalla Serie B ancora abbastanza recente, dalle delusioni rappresentate da Diego e Felipe Melo, per indicare i due colpi più rappresentativi. La prima Juve di Marotta, peraltro, fu un disastro assoluto. Rimediò un settimo posto in campionato, uscì dall'Europa League ai gironi, spese 27 milioni tra Krasic e Martinez. Amarezze ormai dimenticate per i bianconeri, perché la Juve di Marotta è diventata ben altro: quella del ciclo vincente più lungo del calcio italiano, col nuovo dirigente nerazzurro grande protagonista. La Juve del 2011, in buona sostanza, era a un punto ancora più basso, nettamente più basso rispetto a quello dell'Inter di oggi. Che per esempio esce sì dalla Champions League, ma non ha dubbi sul fatto di poterla riconquistare. Su questo, e su tanto altro, Marotta ha ovviamente ragione.

Torniamo di conseguenza alla differenza. Nel 2010 (e nel 2011) la Juve non aveva una corazzata insuperabile da dover mettere al secondo posto. L'Inter del triplete è finita col triplete, ed era evidente sin da subito. Il Milan rappresentava sì la prima forza del campionato, ma che la stella rossonera di Berlusconi fosse in fase calante era altrettanto chiaro. Non a caso, la spirale negativa del Diavolo ha continuato inesoribalmente il suo avvitamento, a prescindere dai risultati della Juve. Che nel 2010 era ai suoi minimi storici, ma a livello strategico aveva praticamente la strada pianata per il suo futuro, a partire dal progetto stadio, già avviato da decenni e diventato realtà proprio nelle more dell'arrivo di Marotta in bianconero. L'Inter di oggi, invece, ha più qualità di quella Juve. Ha una base più solida da cui partire, è già più in alto. Però ha un gigante da dover scavalcare. La Juve, del 2018. Un ostacolo che la Juve del 2010 non aveva.