Legrottaglie: "Deriso per la mia fede, ma non rinuncio a Gesù"
Fresco di patentino da allenatore, Nicola Legrottaglie ha parlato a ilposticipo.it del suo rapporto col mondo del calcio e delle prospettive per la sua carriera: "Seguo sempre il calcio, cerco di studiare, ma ho sempre un forte impegno. Servo Dio nel sociale e quindi organizzo incontri sui valori e sui principi cristiani. Anche qui a Cagliari cerco di dare la possibilità alle persone di conoscersi, di vivere una vita più piena. Aiutarli a vivere una relazione spirituale con sé stessi, in modo da godere appieno del mondo che li circonda".
Rimpianti?
"Dovevo capire prima alcune dinamiche comportamentali della vita. Fossi stato più determinato, costante e disciplinato, avrei raggiunto prima dei 25 anni la serie A. Prima pensavo che la colpa era sempre degli altri e non mi mettevo mai in discussione. Ho capito dopo che lavorando sulle mie qualità, avrei vissuto più tempo ad alto livello".
Preso in giro per la sua fede?
"C’erano i ‘cretini’. Gente arrabbiata con sé stessa. E tiravano fuori argomenti e critiche in campo. Ne ho visti tanti, non sto qui a fare nomi, ma ricordo che in parecchi facevano i bulli e gli stupidi ma non cadevo nella trappola. Non mi sono mai vergognato e mai lo farò. Non certo perché qualcuno mi definisce diverso da lui".