Tutte le griglie avevano sottovalutato Carlo Ancelotti
Venticinque minuti per presentare il nuovo progetto. Per far capire a tutti che si può vincere, ci si può divertire, anche senza le trame di Maurizio Sarri. Ieri a Torino è probabilmente nato il nuovo Napoli di Carlo Ancelotti, una squadra che ha messo alle corde i granata di Mazzarri in meno di mezz'ora. E poi ha gestito il match riuscendo con relativa tranquillità a contenere il forcing a cavallo delle due frazioni dei padroni di casa.
Nuovo modulo, nuovi ruoli, nuove trame. Il Napoli è profondamente cambiato, pur con l'ossatura della passata stagione. Merito di un allenatore che ha la capacità di sfruttare l'intera rosa a disposizione e di saper reinventare i titolari. Hamsik, Callejon, ma soprattutto Lorenzo Insigne, che da prima o seconda punta ha perso la monotematicità delle passate stagioni rivelandosi attaccante vero. Spietato.
E' così che, poco più di un mese dopo la chiusura della finestra di calciomercato, fa un certo effetto rileggere le griglie estive. Quelle che vedevano il Napoli fuori dal podio e in ritardo rispetto a squadre come Inter, Roma e Milan. "Il Napoli anche quest'anno è la nostra antagonista", ha detto ieri sera Allegri subito dopo il match contro il Frosinone. Parole che attestano la bontà del lavoro di Carlo Ancelotti, il cui arrivo in estate è stato probabilmente dimenticato in fretta. Ma il cui lavoro sta già facendo la differenza.