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A gennaio sarà caccia al centravanti: lo cercano 10 club di Serie A su 20, ecco di chi si tratta. Peccato, Milik: da questo muro contro muro ne stanno uscendo tutti sconfitti

A gennaio sarà caccia al centravanti: lo cercano 10 club di Serie A su 20, ecco di chi si tratta. Peccato, Milik: da questo muro contro muro ne stanno uscendo tutti sconfittiTUTTO mercato WEB
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domenica 20 dicembre 2020, 08:42Archivio 2020
di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per Tuttomercatoweb.com dal 2008, è il vice direttore dal 2012

Quello di gennaio sarà un mercato povero. Più di quello estivo, più degli ultimi anni. Il calcio, che già un anno fa non se la passava benissimo, ha risentito come e più di altre aziende di questa crisi economica e adesso deve fare i conti con casse prosciugate e risorse economiche sempre più risicate. Più che acquisti e cessioni, vedremo una fiera del baratto. Ma in fondo al tifoso cosa importa? L'importante è pescare bene perché a volte anche un calciatore in prestito o pagato poco può svoltarti la stagione. Prendete Jens Petter Hauge: il Milan l'ha scovato questa estate in Norvegia e la sfida contro il Bodø/Glimt fu il 'pretesto' per accelerare. Ha bisogno di tranquillità, di adattarsi al contesto italiano e al mondo Milan. Ma se la testa supporterà al 100% le sue qualità tecniche, siamo di fronte a un giocatore per il quale quattro milioni di euro non sono stati spesi benissimo. Di più.
Forza dello scouting, a cui s'è affidata l'Atalanta per chiudere l'accordo con Viktor Kovalenko. In attesa di capire la prossima destinazione del Papu, la Dea per la prossima stagione s'è già assicurata a parametro zero un altro trequartista di piede destro. Molto più simile a Malinovskiy che a Gomez, Kovalenko è sceso in campo anche contro l'Inter nel match che ha condannato i nerazzurri e sarà una soluzione offensiva in più per l'Atalanta dalla prossima stagione

La forza delle idee, dello scouting, più di quella del denaro che non c'è. E' ciò che servirà a gennaio in un mercato che magari sarà avaro di soldi, ma non di operazioni. Soprattutto in Serie A, campionato più incerto che mai in vetta e anche in coda. Tutti proveranno a migliorare la rosa, ma la cosa sorprendente è che in tanti inizieranno la prossima finestra di calciomercato con un obiettivo comune: l'acquisto del centravanti.
Su 20 club di Serie A, la metà hanno nell'inserimento di un nuovo 9 l'obiettivo dichiarato. Ci pensa il Milan, che non ha una vera alternativa a Ibrahimovic e sa che lo svedese - come nelle ultime settimane - non potrà essere sempre disponibile da qui a giugno. Ci pensano Juventus e Inter. A entrambe servirebbe una quarta punta: nel primo caso da affiancare a Ronaldo, Morata, Dybala; nel secondo a Lukaku, Lautaro e Sanchez. L'Inter la prossima settimana darà il via libera alla cessione in prestito per sei mesi di Andrea Pinamonti, mossa propedeutica all'inserimento in rosa di un vice Lukaku con maggiore esperienza.
A cercare un altro attaccante, viste le difficoltà di Kalinic, è anche l'Hellas Verona: ieri ha giocato Salcedo centravanti, con la Lazio la vittoria è arrivata addirittura con Tameze vertice alto. Ma Juric, che lo sottolinea in una conferenza sì e l'altra pure, non è soddisfatto della rosa e vuole un altro numero 9. Lo vuole anche Claudio Ranieri alla Sampdoria, che s'è mossa per tempo per Fernando Llorente e - Athletic Club di Bilbao permettendo - proverà a chiudere l'operazione in tempi rapidi.
Cerca un'alternativa a Barrow il Bologna, cerca un centravanti la Fiorentina. Si metterà alla ricerca di un nuovo terminale offensivo il Benevento, così come le altre due neo-promosse: il Crotone e lo Spezia, anche se in quest'ultimo caso l'acquisto è subordinato all'uscita di Galabinov.

A proposito di attaccanti, nell'ultima settimana è andata in scena l'ennesima puntata triste della vicenda Milik, una telenovela da cui tutti rischiano di uscirne con le ossa rotte. Che sta creando danni al Napoli e al giocatore.
Milik fino alla scorsa stagione era il centravanti titolare e quattro mesi fa - non quattro anni fa - Aurelio De Laurentiis lo valutava 50 milioni di euro. Una valutazione importante ma tutt'altro che folle. Poi la rottura ufficiale - gestita male - ha portato non solo a un crollo del valore del suo cartellino, ma al paradosso che nemmeno a metà prezzo il Napoli è riuscito a venderlo. Anche per colpa dell'ex Ajax che per settimane ha tenuta aperta una sola porta.
Adesso, nell'ultimo summit, il Napoli ha fatto sapere che a gennaio serviranno 15 milioni di euro. Non un euro in meno. Vedremo se qualche club arriverà a mettere sul piatto questa cifra: non è scontato. E se l'offerta giusta non arriverà, sarà la sconfitta di tutti. Del Napoli, che lo perderebbe a zero, e di Milik, che potrebbe ritrovarsi a vedere solo in tv il prossimo Europeo.