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Andrea Scanzi ricorda Gianni Mura

Andrea Scanzi ricorda Gianni MuraTUTTO mercato WEB
sabato 21 marzo 2020, 22:31Archivio 2020
di Redazione TMW
fonte https://www.facebook.com/andreascanzi74/

Gianni Mura è stato uno dei più grandi. Nel 2003, quando mi assegnò il Premio Sporterme, mi definì nella motivazione “il giornalista under 30 più bravo d’Italia”. Fu uno dei giorni più belli della mia vita, perché se me lo diceva lui allora forse un po’ era vero. Dopo il premio, novembre 2003 a Bagno di Romagna, facemmo le sei del mattino a bere con Pizzul, Galeone, la mia ex moglie (mi ero sposato da un mese) e altri pazzi. Ore perfette, momenti perfetti. A cui ne sono succeduti tanti altri; le cene infinite (a Milano, a Sarsina, in Langa da Maurizio a Cravanzana) con sua moglie Paola, Gigi Garanzini, Luigi Bolognini e altri anarchici; la sua prefazione al mio libro Canto del cigno; i tanti consigli di vino (Roddolo lo devo a lui, per esempio).
Aneddoti, risate, poesia e vita vissuta. Una meraviglia: mi sembrava sempre di stare nel paese dei balocchi, ogni volta che lo incontravo. Poi la vita è andata avanti e ci siamo persi di vista, senza mai litigare o (almeno io) cambiare idea sull’altro. Anni fa mi raccontarono che Gianni si dispiaceva molto che fossi passato al Fatto: non era esattamente un giornale che amava. Non ho mai voluto indagare oltre: per me non cambiava niente. Maestro era stato e maestro sarebbe stato.

L’ho sempre letto. Sempre.
Gianni era un talento puro. I suoi racconti dal tour de France resteranno vette rare, e non solo quelli. Aveva cuore, talento, ego, spigoli, genio e generosità. Molti lo definiranno una volta di più “l’unico erede di Brera”, che peraltro adorava e aveva ben conosciuto, ma per me Mura era Mura: aveva il suo stile, la sua originalità, la sua musica, la sua utopia. Per chi ha amato la letteratura sportiva, e per chi ha creduto anche in tempi non sospetti che lo sport potesse essere epica, Gianni è stato un amico, un faro, un punto di riferimento. Un compagno di strada e di sogni. Oggi questo paese perde un grande uomo e un irripetibile scriva. Sono molto triste.
Grazie di tutto, Maestro.