Brescia, Balotelli mette in mora la società. Raiola scatena il caos, il club risponde per le rime

La messa in mora della società, le dichiarazioni di Mino Raiola e la risposta del Brescia. Nella giornata di oggi è andato in scena l'ennesimo episodio di una serie TV vista e rivista: Mario Balotelli ha deciso di mettere in mora la società per il mancato pagamento dello stipendio relativo al mese di marzo, periodo in cui il calcio si è fermato a causa del coronavirus. Il legale del club ha risposto al numero 45 in maniera pubblica: SuperMario, con tre diffide inviate negli ultimi giorni, è praticamente l'unico giocatore di serie A ad aver richiesto il pagamento. Pronta la risposta di Mino Raiola, procuratore del calciatore, che non si è tirato indietro: "Ma Grassani è il nuovo addetto stampa del Brescia Calcio? Mi sembra voglia fare i processi sui giornali invece che davanti ai tribunali. Ma la verità emergerà. Il problema è che il Brescia lo fa allenare da solo alle 19. È normale che scriva le mail dopo le 20 quando torna a casa e si rende conto che lo stanno discriminando".
La posizione del club - Stando a quanto riportato dal procuratore dell'attaccante e dallo stesso Balotelli, il club non ha effettuato i tamponi obbligatori. Questa frase, inoltre, avrebbe prolungato anche l'ispezione a sorpresa da parte della FIGC. A comunicarlo è stato il Brescia tramite una nota ufficiale, in cui si risponde per le rime alle dichiarazioni dei due: "È importante sottolineare che tale prolungamento, a quanto pare, avverrà in seguito ad affermazioni false e calunniose, pronunciate da irresponsabili e pubblicate questa mattina per mezzo stampa. Su questo aspetto specifico, è stato dato mandato ai nostri rappresentati legali di procedere e perseguire nelle sedi opportune gli autori di tali false accuse". Botta e risposta al termine dell'ennesima giornata di follia, ma il caso è lontanissimo dall'essere risolto.