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Dalla stima senza alchimia con Sarri al futuro della Juve. Parla Agnelli, dribblando le insidie

Dalla stima senza alchimia con Sarri al futuro della Juve. Parla Agnelli, dribblando le insidieTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 16 ottobre 2020, 00:42Archivio 2020
di Ivan Cardia

A tutto campo. Così la Juventus, in un tweet, ha definito l'intervento in conferenza stampa di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, al termine dell'assemblea degli azionisti bianconeri. E così, in effetti, è stato. Pur dribblando alcune tra le questioni più spinose ("siamo collaterali" alla vicenda di Juve-Napoli o "chiedete al Ministero" sulla violazione del protocollo da parte di CR7), il numero uno della Vecchia Signora ha raccontato quel che sta succedendo alla squadra più tifata d'Italia, al calcio della Serie A e forse anche a quello del pianeta.

Fiducia in Paratici, Cherubini, Nedved. Dopo aver confermato Paratici, che rivestirà il ruolo di responsabile della prima squadra, Agnelli ha ribadito, chiamandoli per nome: "Fabio, Pavel e Federico godono della mia piena fiducia e loro mi hanno dato testimonianza di voler restare qui e assieme a loro nei prossimi mesi andremo ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte". E i contratti? "Quelli federali sono tutti in scadenza al 30 giugno", ha spiegato Agnelli. Quanto a eventuali nuovi dirigenti in arrivo "sono in programma, ma non nell'area sportiva".

Pecchia e Sarri. Curiosamente, Agnelli nel suo discorso iniziale ha ringraziato Fabio Pecchia, ex allenatore dell'Under 23, senza però menzionare Maurizio Sarri. Bastava chiedere, e infatti quella sull'allenatore toscano è stata proprio la prima domanda, con una risposta che ha certificato i perché di un divorzio anticipato: "Ho un ottimo ricordo come persona. Ho scoperto una persona colta, con diversi interessi al di là del calcio che vive in maniera coinvolgente e sono estremamente felice che abbia vinto questo scudetto con noi. All'interno dello spogliatoio si deve formare un'alchimia, con Maurizio non si è formata".

Pirlo, la Champions e l'obiettivo decimo scudetto. Inevitabile il riferimento al successore di Sarri, quell'Andrea Pirlo, del quale "tutto il mondo non vede l'ora di giudicare un paio di sconfitte". Una decisione che però apre una strada, anche grazie a uno staff fatto di tante professionalità: "tra dieci anni sarà lo staff ideale". Per vincere cosa? L'eliminazione dalla Champions League "brucia ancora", assicura Agnelli, ma al contempo gli osservatori danno "troppo per scontata la vittoria del campionato italiano". Vincere in Italia, il decimo scudetto; provarci in Europa: è la diversità dei verbi scelti a raccontare gli obiettivi di Madama.

Un calcio in crisi. Non quello della Juve, ma quello di tutto il pianeta. Agnelli, che ha ricordato come gli stadi in questo momento rappresentino un'assenza non da poco, ha evidenziato i danni economici che il Covid-19 ha portato al mondo del pallone, stimate in 5-6 miliardi. La Juventus ha già operato un aumento di capitale ma "le stime portano a ipotizzare che circa 360 club avranno bisogno di un aumento di capitale nei prossimi mesi per un totale di circa 6 miliardi".

Nì ai playoff. Porta socchiusa, ma quasi completamente chiusa. Un tema che alla Juve non è mai piaciuto più di tanto, e Agnelli l'ha ribadito: "Non credo ci sia l'esigenza della rimodulazione sia perché penso che una competizione che inizia in un modo debba finire nello stesso sia perché il protocollo che ci siamo dati se applicato correttamente è sufficiente per permetterci di finire la stagione senza intoppi. Basta essere diligenti nell'applicazione". Frecciata al Napoli? Chi lo sa, molti ne hanno letta una anche nel passaggio in cui Agnelli ha spiegato che pensare di rinviare una partita, in questo contesto, vuol dire non poterla giocare.

I fondi e l'intesa con Milan e Inter. Da grandi problemi nascono grandi opportunità. È un po' la sintesi dell'Agnelli-pensiero su cosa il calcio del futuro, e del post coronavirus, ci possa offrire. Così un passaggio è sull'ingresso dei fondi di private equity in Lega Serie A: "Non c'è stato l'ingresso di fondi nella Lega o in Mediaco. C'è stata l'approvazione di 15 società per un mese di esclusiva a CVC per approfondire la loro proposta. Servirà una proposta concordata che sarà dunque passibile di modifiche, solo a quel punto dovremo tornare in Assemblea per un voto definitivo". E un altro sui rapporti con Milan e Inter: "Per la prima volta in dieci anni da presidente vedo una condivisione di interessi, non pensavamo che quell'incontro a tre facesse scalpore". La chiusura? Un altro dribbling, sulla Superlega: "Mi sono reso conto che nelle ultime tre conferenze all'ultima domanda ho detto una fesseria. Le rispondo la prossima volta".

Qui la conferenza di Agnelli in versione integrale.