L'uomo copertina del 2020 - Lazio, ritratto di Immobile: la Scarpa d'oro contro gli scettici

Finisce oggi l'anno più difficile dell'era moderna. Per l'uomo e pure per lo sport. Un 2020 fatto di sofferenza, di pause, di paure, d'attesa. Un 2020 dove esser stati protagonisti è stato ancora più difficile, per mille e più motivi. Per questo Tuttomercatoweb.com ha deciso di raccontare, squadra per squadra, coi propri corrispondenti sul campo, L'uomo copertina del 2020.
L'UOMO COPERTINA - Se qualcuno avesse un nome diverso da Ciro Immobile alzasse la mano. Ecco, nessuno. D'altronde la scelta è facile e i dubbi non ce ne sono: non ce ne possono essere se un giocatore segna 34 gol (uno ogni 92,3 minuti) e vince nello stesso anno la Scarpa d'Oro (contro Lewandowski), la classifica marcatori (contro CR7) e in più eguaglia il record storico di Higuain in Serie A (36 reti). Per questo, nel sondaggio di ieri della Lazio, il 78,8% dei tifosi ha votato il centravanti di Torre Annunziata come il migliore dell'anno solare. L'aveva aperto con una doppietta decisiva a Brescia, l'ha chiuso con un gol al volo di sinistro al Milan. In mezzo una serie di firme siglate in ogni modo: di testa e di piede, di destro e sinistro, da fuori area e dal dischetto.
Il 2020 l'ha incoronato anche sul trono d'Europa, con i tanti scettici che si sono dovuti ricredere. Ma i dodici messi che sono giunti al termine non sono stati solo tutti rosa e fiori per Immobile, che ha attraversato anche momenti difficili. Tre in particolare. Il primo dopo il lockdown, a metà luglio, con una serie di prestazioni sottotono che hanno rischiato di compromettergli la corsa alla Scarpa d'Oro e che gli hanno fatto ricevere critiche (ingiuste e ingenerose) anche dai suoi tifosi. Il secondo a metà ottobre, dopo la partita tra Italia e Olanda (1-1): Ciro sbagliò un paio di gol e diventò il capro espiatorio azzurro con polemiche eccessive. Tanto da spingere Florenzi, ex capitano della Roma, a correre in sua difesa. "Dovrebbe essere un eroe nazionale, invece viene trattato come l'ultimo dei Mohicani". E poi il terzo e ultimo a cavallo tra la fine di ottobre e inizio novembre, quando fu al centro del caso del balletto dei tamponi con positività alterne. È stato costretto all'isolamento e ha saltare tre partite, oltre a ricevere attacchi mediatici contro la sua professionalità.
Ma Ciro in questo 2020 ha compiuto 30 anni e ha raggiunto la piena maturità. Non solo calcistica ma anche umana, con il terzo figlio Mattia nato ad agosto 2018, prima della sua grande cavalcata verso lo scettro di bomber europeo. Non può essere un caso. Ed è proprio alla luce di questi momenti delicati, affrontati senza mai alimentare polemiche, che i successi raggiunti hanno un peso maggiore. Ora, quando si potrà, aspetta di festeggiare la Scarpa d'oro con i tifosi della Lazio, che sono e saranno a lungo la sua famiglia. Perché nel 2020 di Immobile c'è stato anche il prolungamento a vita (fino al 2025) con il club biancoceleste, di cui presto diventerà il miglior marcatore assoluto: il primato della leggenda Silvio Piola (159) dista appena 20 gol.