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Le grandi trattative del Brescia - 2001, Andrea Pirlo: il ritorno e la consacrazione del 'Maestro'

Le grandi trattative del Brescia - 2001, Andrea Pirlo: il ritorno e la consacrazione del 'Maestro'TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 24 aprile 2020, 16:10Archivio 2020
di Patrick Iannarelli

Non è una grande trattativa del Brescia, ma sicuramente Andrea Pirlo rimane uno dei simboli di questa squadra. Il fiore all'occhiello per la città, un bresciano cresciuto e tornato a vestire la maglia con la grande V bianca in un momento in cui il calcio italiano sfornava campioni e attirava le invidie di tutto il continente europeo. Brescia rimane una delle tappe fondamentali per il regista azzurro: nel 1995 l'esordio tra i professionisti e nel 2001 quel cambio di ruolo decisivo per la sua carriera.

La storia di Andrea Pirlo con la società lombarda parte nel 1995: in quella stagione collezionò la sua prima presenza in serie A nell'ultima giornata, con la squadra già retrocessa. Nel 1998, dopo 49 presenze con le Rondinelle, si trasferì all’Inter. La storia con i colori nerazzurri fu segnata da luci e ombre, il giocatore non riuscì mai a ritagliarsi lo spazio giusto per poter fare la differenza. Prima il prestito alla Reggina, poi la seconda avventura a Milano. Le cose andarono anche peggio e nel 2001 la società decise di mandarlo in prestito alla sua prima squadra.

In questo momento ci fu la classica sliding door che rivoluzionò l'intera carriera del giocatore bresciano. "Adesso ti chiedo di cambiare posizione, farai il playmaker davanti alla difesa, il regista arretrato". Parole di Carlo Mazzone, all’epoca allenatore del Brescia. Il tecnico romano decise di arretrare Pirlo per esaltare la sua visione di gioco, nonostante il calciatore fosse poco convinto di quell'intuizione.

Mazzone lo convinse comunque e fece una delle sue solite previsioni: Pirlo riuscì ad invertire quella spirale negativa che gli stava praticamente rovinando la carriera e nell’estate del 2001 il Milan decise di portarlo in rossonero. Da quel momento in poi entrò nella storia del calcio, proprio come profetizzò il suo allenatore ai tempi delle Rondinelle. Il Maestro salì in cattedra e, finalmente, iniziò ad insegnare calcio.