Le grandi trattative della Fiorentina - 2012, Pizarro a zero incarna la rivoluzione estiva

L'estate del 2012, e l'abbiamo già ricordato più volte su queste pagine, per la Fiorentina fu un momento di vera e profonda rivoluzione tecnica, nata soprattutto dal passaggio di consegne nella squadra mercato, che passò dalle mani di Corvino a quelle del dinamico duo Pradè-Macia, e dal cambio di allenatore. Una ventata di rinnovamento anche se, lì per lì, non tutti intesero al volo rapidamente la direzione del vento. Tra i volti più rappresentativi di quel periodo, e della squadra che venne messa su, c'è sicuramente David Pizarro.
Il minuto centrocampista cileno aveva già 33 anni, e tutto sommato si pensava che avesse già speso la parte migliore della sua più che onesta carriera, con i grandi picchi vissuti specialmente tra Roma, in primis, e Inter. Il ds Daniele Pradè, che l'aveva conosciuto personalmente proprio nella condivisa parentesi capitolina, aveva altre idee. Idem per il neo-tecnico: Vincenzo Montella, un altro che aveva vissuto annate assieme al Pek, storico soprannome del cileno, condividendoci lo spogliatoio per un paio di annate in giallorosso. Su queste basi nascerà la luna di miele fiorentina del cileno.
Preso a costo zero dopo il termine della sua esperienza, e del contratto con la Roma, Pizarro diventerà rapidamente l'emblema di quella nuova Fiorentina, votata ad uno stile tecnico-tattico che secondo molti si ispirava e richiamava addirittura il tiki-taka guardiolesco. Aveva firmato un contratto biennale ma, per fisiologiche necessità, aggiunse un'altra stagione nel corso di un'estate, la 2014, nel corso della quale rimase anche svincolato per qualche giorno, prima di firmare il nuovo accordo con la società viola, di cui nel frattempo era divenuto icona e beniamino nonché leader tecnico e mentale. Nel 2015, a ormai 36 anni e con una condizione fisica in netto calo, il definitivo saluto ad una piazza che l'aveva rapidamente adottato, per tornarsene a giocare ancora qualche anno nel suo Cile.