Le grandi trattative della Lazio - 1999, Simeone la contropartita per Vieri: sarà l'uomo scudetto

Nell'estate del 1999 si chiude una trattativa che si rivelerà decisiva per la vittoria del campionato italiano: quella tra Lazio e Inter per il trasferimento di Bobo Vieri a Milano. "La follia del secolo" la definisce La Repubblica il 9 giugno, perché i 90 miliardi messi sul tavolo da Moratti per Cragnotti (senza contare quelli dati al giocatore) la rendono la più esosa e ingente della storia del calcio italiano (record battuto nel 2001 da Crespo della Lazio per 116 miliardi). L'Inter forma così una coppia d'attacco che sembra non avere eguali: Ronaldo e Vieri. Un tandem che, nell'immaginario del mondo nerazzurro, avrebbe dovuto vincere lo scudetto senza alcun problema. Ma invece è proprio questa maxi operazione che consegnerà la vittoria del titolo alla Lazio, che ottiene come contropartita tecnica il cartellino di Diego Pablo Simeone, valutato 21 miliardi. Centrocampista di 29 anni, capitano della nazionale argentina agli europei del '98: è lui più di ogni altro a influenzare il destino della stagione, regalando alla Capitale biancoceleste un fine stagione indimenticabile.
Perché il momento spartiacque di quel campionato è lo scontro diretto tra Juventus e Lazio del 1 aprile. I biancocelesti sono secondi a -6 dai bianconeri, che con una vittoria metterebbero in ghiaccio il primo posto. Invece al minuto 66' il 'Delle Alpi' viene ammutolito da un colpo di testa di Simeone: 0-1 il risultato finale e tutto di nuovo in ballo. Nelle seguenti, e ultime, cinque giornate di campionato il Cholo va a segno altre quattro volte. Gol pesanti che permettono alla squadra di Eriksson di fare filotto e vincere così, in una conclusione thriller, il secondo scudetto della propria storia. È protagonista indiscusso dell'epopea biancoceleste e vince quasi tutto ciò che è possibile, prima di lasciare la Capitale nel 2004 per tornare all'Atletico Madrid, club di cui è attualmente allenatore.
Le presenze totali con la Lazio sono 136, con 18 gol all'attivo: ma oltre a questi numeri, lascia un'eredita pesante soprattutto per l'attaccamento che ha sempre dimostrato e la voglia, la garra, con cui è sceso in campo ogni domenica. Il legame con i tifosi è diventato indissolubile, ancora oggi lo venerano e lo ricordano come un eroe. Con la speranza, chissà quando, di poterlo vedere in piedi davanti quella panchina dell'Olimpico. Sogno che lui stesso ha sempre tenuto in vita con delle parole che a Roma nessuno ha mai dimenticato. "Un giorno la allenerò", firmato: Diego Pablo Simeone.