Le liti con Joaquin, la gratitudine di Ibra: chi è Koeman, l'uomo chiamato a rilanciare il Barça

Come giocatore, era noto per la sua abilità nei calci piazzati. Uno di essi ha permesso al Barcellona di diventare campione d'Europa per la prima volta nella sua storia. Oggi i blaugrana chiedono a Ronald "Rambo" Koeman di riportare il Barça dove lo stesso olandese l'aveva portato quando indossava la maglia numero 4 blaugrana.
Inizia ufficialmente l'era Koeman, che già aveva fatto le prove di panchina in Catalogna oltre 20 anni fa: era l'assistente di Louis van Gaal e successivamente tecnico della squadra B. Torna dopo una lunga esperienza maturata prevalentemente in patria, con qualche puntata estera, tra cui una non fortunatissima in Spagna, al Valencia. Nonostante una Copa del Rey vinta durò poco meno di una stagione, mettendosi contro lo spogliatoio. Famosa la lite di Joaquin, che accusato dall'olandese di fornire prestazioni: "da 30 euro, nonostante sia stato acquistato per 30 milioni". Pronta e dura la risposta dell'ex Fiorentina: "Mi basta dire che l’unica preoccupazione di Koeman da allenatore era che a tavola ci fossero 5-7 bottiglie di vino. Per il resto ha preso una grande buonuscita e i suoi risultati sono sotto gli occhi di tutti”. Non aveva tutte le colpe, Koeman. Che all'epoca non aveva fatto altro che eseguire gli ordini dall'alto, ossia quello di far piazza pulita allontanando i senatori. Una situazione che ha un che di deja vu, vedendo lo scenario attuale al Barcellona.
Se da una parte c'è un Joaquin che lo ha "demolito", dall'altra un certo Zlatan Ibrahimovic che ha trovato in lui una figura importante per la sua crescita. Lo svedese disse di lui: "Ho trovato un allenatore che mi parlava, che mi aiutava, non solo uno che mi dava ordini, che mi diceva quello che devo fare senza fornirmi alcun feedback". Erano i tempi dell'Ajax, Ibra iniziò a crescere grazie a lui, e i lancieri sotto la sua guida hanno ritrovato i giorni di gloria come non capitava da metà anni '90 con Van Gaal.
I Paesi Bassi, a guardare bene, sono la sua comfort zone. Restando all'Ajax, due campionati vinti e una semifinale di Champions persa nei minuti di recupero contro il Milan. Col PSV un'altra Eredivisie vinta in modo spettacolare. E ne sarebbe arrivata un'altra se non avesse deciso di lasciare in corsa per l'esperienza Valencia. Al Feyenoord si è ricostruito la carriera dopo il flop spagnolo, consacrando Graziano Pellé. Sotto la sua guida l'attaccante salentino è finalmente sbocciato. "Ho inseguito per anni la Nazionale dopo aver fatto tutta la trafila in quelle giovanili. A un certo punto la battaglia sembrava persa, ma l’incontro con Ronald Koeman è stato determinante" ha detto di lui l'attuale attaccante dello Shandong Luneng.
Infine la Nazionale olandese, sulla quale ha avuto il merito di ricondurla a un grande evento internazionale dopo che gli oranje avevano fallito la qualificazione a Euro 2016 e i Mondiali 2018.
Koeman ha vissuto poco più di tre stagioni in Inghilterra, dove ha avuto il merito di riportare in Europa il Southampton dopo 12 anni. All'Everton gli è andata decisamente meno bene, con un esonero al secondo anno con la squadra a navigare nelle zone basse della classifica.