Nesta e l'addio alla Lazio: "Io volevo solo restare! Ma c’era un casino nello spogliatoio..."

Alessandro Nesta, oggi protagonista di una diretta Instagram con Bobo Vieri, ha parlato della sua carriera e del suo presente, a Frosinone: "Sto bene ma sono stressato, la famiglia è lontana, sono rimasti tutti a Miami. Purtroppo in questa fase dobbiamo solo aspettare. Mi manca il campo ma soprattutto mi manca giocare. Qui a Frosinone ho ragazzi forti, siamo terzi, speriamo di ricominciare per andare in Serie A. Il Benevento già sta su, vince sempre. Pippo è stato bravissimo".
La fine della carriera da calciatore: "Quando ho smesso di giocare sono stato malissimo, i primi sei mesi mi sentivo in vacanza, poi non ce la facevo. Quando Materazzi mi ha chiamato per andare in India, mia moglie mi ha preparato subito la valigia perchè ero insopportabile. Adesso ho comunque lo sfogo, ma comunque nasco giocatore. Da allenatore hai molte più rotture, devi pensare a tantissime cose ma è comunque una figata, te lo assicuro".
L'addio alla Lazio: "All’epoca io non volevo andare da nessuna parte. Sarei rimasto a vita. Due anni prima di andare al Milan mi cercò il Real Madrid, io risposi che erano matti, giocavo per la Lazio! Poi è successo un casino e sono andato al Milan e ho ringraziato il cielo perchè ho vinto tanto. Alla Lazio è stato un percorso bellissimo, l’ultimo anno non sarei andato via, ma è stato difficile, c’era un casino nello spogliatoio. Io ero capitano, ero nel Consiglio di Amministrazione, avevo 23 anni e mi parlavano di bilancio, era stressante. Un giorno mi hanno messo la cartellina davanti e io non riuscivo neanche a trovare la pagina, quando l’ho trovata era finita la riunione (ride, ndr). Ogni giorno la squadra mi chiedeva dello stipendio, non pagavano da sei, sette mesi. Io l’ho sofferto, stavo male, ero attaccato, quasi invidiavo gli stranieri. Al Milan invece ho giovato solo a calcio, non dovevo pensare ad altro, è stata quasi una liberazione.
Le delusioni: "Ne ho tre, non una. La prima è un derby dove feci i danni, da romano, una partita del genere… Noi romani ci cresciamo col derby, mia madre litigava al mercato, siamo cresciuti con la rivalità con la Roma. Quella sera Montella fece quattro gol. Mi hanno levato il sonno per mesi anche due finali, quella degli europei contro la Francia nel 2000 e quella di Champions League a Istanbul con il Milan nel 2005".
Il futuro: "Mi piacerebbe tornare all’estero, i due anni a Miami sono stati stupendi. Ricordo i provini, si sono presentati anche sessantenni con la pancia. In America è tutto uno spettacolo. Adesso c’è Beckham che è il presidente di una squadra, in un anno e mezzo hanno fatto lo stadio e un centro di allenamenti".